La vita errabonda del compositore Viktor Parma

Nato a Trieste il 20 febbraio 1858 come primogenito di Ivan Parma e di Matilda De Mattei, Viktor Parma è tra i fondatori dell’opera lirica slovena. A causa del lavoro paterno ( alto funzionario di polizia), Viktor inizia la sua vita errabonda già a 4 anni: il padre, trasferito per lavoro a Venezia (che in quegli anni afferiva all’impero austroungarico), prende con sé il giovanissimo Viktor, lasciando gli altri figli e la moglie a Trieste. Dopo l’annessione del Veneto all’Italia, Ivan Parma venne trasferito prima a Zara, dove Viktor ebbe l’opportunità di imparare il croato, poi a Novo mesto, di nuovo Zara e Trento. Infine Viktor si trasferisce a Vienna e vi rimane – come studente di diritto all’Università e di musica in Conservatorio – dal 1876 fino al 1881, anno in cui si diploma in giurisprudenza.

Nello stesso anno della laurea trova impiego come praticante nella pubblica amministrazione austroungarica, impiego che lo fa tornare per qualche anno nella sua Trieste, per essere poi trasferito Kočevje, Kranj, Krško, Litija, Postumia, Logatec, Kamnik ed essere infine mandato in pre-pensionamento nel 1914, decisione imposta che lo porta a trasferirsi a Vienna.

Nel 1920 Viktor Parma ha avuto il permesso di rientrare in Slovenia (diventata parte del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni) con la condizione che qualcuno garantisse per lui e gli offrisse un alloggio. E questo qualcuno fu il figlio Bruno che all’epoca lavorava all ferrovie.

Contemporaneamente ai suoi obblighi lavorativi Viktor Parma ha continuato a scrivere musica e le sue opere hanno avuto diverse messe in scena. In occasione del suo rientro in Slovenia il Teatro di Maribor lo invita a collaborare, così Parma si trasferisce con la famiglia. Parma lascia la vita terrena il 25 dicembre 1924.

La produzione di Parma è prevalentemente lirico-teatrale e le sue opere e operette hanno avuto larga diffusione tra Trieste, Zagabria, Lubiana e Maribor. Le opere più importanti sono Urh, grof celjski (Ulderico, il conte di Celje), Ksenija, Stara pesem (Vecchia canzone) e Zlatorog, tra le operette ci sono le Caričine amaconke (Le amazzoni della zarina) che sono state messe in scena anche al Narodni dom di Trieste, così come l’opera Ksenija 

Chi volesse sentire l’opera Ksenija, può farlo nel video qui sotto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *