Low Bb bassoon cluster

Low Bb bassoon cluster – Recensione CD

ASCOLTANDO I/5

Low Bb bassoon cluster
Giorgio Mandolesi (fagotto e fagottino), Massimo Ferretti Incerti (fagotto), Maurizio Barigione
(fagotto e fagottino), Alessio Pisani (fagotto e controfagotto)
durata 59’41”
ed. Stradivarius, 2018


L’ensemble Low Bb bassoon cluster è una formazione alquanto originale, poiché unisce quattro musicisti che hanno fatto del fagotto il loro strumento principale. Si tratta di musicisti che sono attivi come concertisti in orchestra, in ensemble da camera e come solisti, ma sono anche docenti.
Giorgio Mandolesi è Bassoon-solo dell’Orchestre de Paris, docente di fagotto moderno e storico presso la Zürcher Hochschule der Künste e di fagotto storico presso il Conservatoire National Superieur de la Musique et de la Danse a Parigi, il fagottista e controfagottista Alessio Pisani è docente presso il Conservatorio N. Paganini di Genova, Massimo Ferretti Incerti è primo fagotto dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e Maurizio Barigione è fagottista e controfagottista presso l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, docente di fagotto presso il Conservatorio A. Scontrino di Trapani e di fagotto storico presso il Conservatorio V. Bellini di
Palermo.
Dopo quattro anni di concerti, il quartetto Low Bb bassoon cluster ha deciso di presentarsi anche ad un pubblico più vasto con un CD, in cui confluisce la loro pluriennale esperienza e che testimonia anche la loro quasi ventennale amicizia. Il CD, edito dalla Stradivarius, raccoglie dieci brani, dei quali ben nove sono stati scritti appositamente per il gruppo cameristico. Il brano d’apertura è un doveroso omaggio a uno dei più importanti compositori del XVIII secolo, Antonio Vivaldi che ha dedicato una parte della sua produzione proprio al fagotto, lasciandoci una scelta di brani per strumento solista e orchestra caratterizzati da una notevole qualità artistica. Poiché i brani solistici vivaldiani prevedono la presenza di un’orchestra, è stato necessario preparare una trascrizione ad hoc, curata da uno dei membri del gruppo, Giorgio Mandolesi. Per la sua trascrizione del Largo dal Concerto in sol maggiore F VIII n. 30 RV 493 Mandolesi ha scelto di proporre un organico formato da due fagottini, un fagotto e un controfagotto, organico questo che si ritrova anche nel brano conclusivo del CD, Il magnifico canocchiale di Carla Magnan, brano che prende ispirazione dallo stesso movimento vivaldiano, con cui si apre il CD. In questi due brani e nel brano Prosopon di Vincenzo Toscano si nota la presenza del fagottino, strumento che viene abitualmente usato per scopi didattici, ma che ha avuto un ruolo storico importante, tanto che la Schola Cantorum Basiliensis, una delle più prestigiose istituzioni pedagogiche, attive nel campo della musica antica, gli ha dedicato un progetto di riscoperta.
In linea con le ricerche della Schola Cantorum Basiliensis, anche i Low Bb bassoon cluster hanno voluto proporre il fagottino come parte integrante dell’ensemble, inserendolo in alcuni dei brani che sono stati scritti da compositori contemporanei proprio per il gruppo. In questo caso lo strumento è stato costruito da Eros e Alessandro Marchi della Marchi Fiati di Modena.

Il percorso del CD ci porta, dunque, a scoprire diversi aspetti della creatività musicale d’oggi, attraverso poetiche artistiche che possono essere più o meno spinte nella contemporaneità e nella ricerca di tecniche non usuali per gli strumenti. Dopo l’introduzione vivaldiana, l’ensemble ha voluto dare un posto di rilievo al Divertimento op. 92, scritto dal collega Claudio Leonardi, già controfagottista al Teatro napoletano di San Carlo e docente al conservatorio cittadino.
Dell’eclettico Leonardi, morto prematuramente nel 2018, ci sono poche tracce digitali e una di queste è questa registrazione del suo Divertimento, un brano del 2012 decisamente piacevole e – com’è scritto nel booklet del CD – una composizione che “funziona” e che denota una profonda conoscenza delle caratteristiche intrinseche ed espressive degli strumenti.
A seguire una serie di sette brani, nati tra il 2016 e il 2018, cui si aggiunge il brano, risalente al 1999, dal titolo In Chiave d’Autunno di Nicola Sani. Si tratta di brani che presentano le diverse declinazioni del modo di fare musica contemporaneo attraverso la scelta delle combinazioni strumentali permesse dall’ensemble. Il compositore siciliano Marco Betta ha scelto di scrivere il suo lirico Madrigale per tre fagotti e controfagotto, proponendo all’ascolto le vestigia di un passato antico, che riemerge dalla memoria, e che nel suo narrare lento e meditativo, richiede agli esecutori un’estrema attenzione al suono e all’intonazione soprattutto nelle dinamiche in piano e pianissimo, dinamiche che hanno bisogno di un’ottima padronanza degli strumenti. Anche Carlo Galante, docente di composizione al Conservatorio di Milano, ha utilizzato per il suo “piccolo divertimento” dal titolo Anceoscure, lo stesso organico, costruendo il suo brano attraverso la giustapposizione due gesti sonori molto caratterizzanti che durante tutta la durata del brano si susseguono, interrompono, sovrappongono e che si modificano reciprocamente. Il già citato Prosopon di Vincenzo Toscano per fagottino, due fagotti e controfagotto suggerisce già nel titolo il suo sguardo verso la classicità greca: il titolo è la traslitterazione dal greco πρόσωπον, termine che ha molteplici significati: persona, maschera, volto, attore. Per il suo Four sides il compositore udinese Matteo Pittino ha scelto di utilizzare 4 strumenti pari, e quindi 4 fagotti che dopo un inizio corale, strutturato su un’armonia di quarte – forse anche per seguire l’idea di fondo del numero quattro, attinente al quartetto – e interpretato con gusto e sensibilità d’insieme, passa ad un “contrappunto trasversale” che ci fa apprezzare le capacità interpretative e cameristiche dei quattro musicisti. Nel suo brano dal titolo Four by four per tre fagotti e controfagotto Daniele Venturi indaga, attraverso alcune tecniche compositive dell’avanguardia del secolo scorso, le sonorità liminali degli strumenti, come ad esempio la ricerca di altezze microtonali, la produzione di multifonici e l’uso di sordine che ci offrono sonorità inaspettate; il brano giunge alla sua conclusione in un cluster accordale che ci fa scoprire nuove insospettate sonorità dell’ensemble. Nel brano The unsymmetrical garden per quattro fagotti del pianista e compositore siciliano Giovanni D’Aquila i Low Bb bassoon cluster ci guidano attraverso il giardino incantato, a cui fa riferimento il titolo, con un passo piacevole e armonioso. Il penultimo brano del CD è la composizione più vecchia, essendo stata scritta nel 1999: si tratta del brano In Chiave d’Autunno per tre fagotti e controfagotto di Nicola Sani, una composizione che si dipana in uno stretto intreccio timbrico-armonico degli strumenti, in cui si delinea una drammaturgia sonora che, nella condensazione e nella dilatazione delle figure musicali, indicano una notevole maestria compositiva.

A chiusura del CD i Low Bb bassoon cluster hanno scelto il brano Il magnifico canocchiale (parola che il dizionario ci indica nella versione italiana con due n, mentre nella versione popolare può averne solo una) della compositrice e didatta Carla Magnan che ha come spunto il secondo movimento del Concerto F.VIII nr. 30 di Antonio Vivaldi, brano iniziale del presente CD. Oltre a Vivaldi, la Magnan ha scelto di guardare anche ad un’altra figura storica, a Luigi Fiacchi, religioso, scrittore e filologo italiano che nel suo Il cannocchiale della speranza descrive per l’appunto un cannocchiale immaginario che ci fa vedere il passato e il futuro; così anche la Magnan sottopone alle lenti e alle relative messe a fuoco del suo cannocchiale creativo, il canto vivaldiano, traendo da questo osservare una composizione nuova, appositamente tarata sulle possibilità offerte dall’organico di due fagottini, fagotto e controfagotto.

Il CD dei Low Bb bassoon cluster – registrato tra dicembre 2017 e settembre 2018 allo Zerodieci Studio di Genova – è indubbiamente un ascolto interessante, non solo per le possibilità timbriche e interpretative che gli strumenti, appartenenti alla famiglia del fagotto, ci offrono, ma soprattutto perché gli strumentisti ci accompagnano a scoprire i mondi poietici dei dieci compositori, nove dei quali tutt’ora in piena attività. All’ascolto del CD si percepisce la cura e l’attenzione, con cui gli interpreti hanno approcciato le musiche a loro proposte, che – unite alla coesione dell’organico – danno a questi brani la migliore esecuzione possibile.

Ecco il link alla trasmissione Sonoramente Classici di Radio Capodistria
Ecco il link all’intervista con Alessio Pisani su Youtube

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