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Tra Trieste e l’Istria, la musica condivisa

Le vicende musicali triestine e i loro stretti (ma dimenticati) rapporti con il naturale retroterra dell’Istria sono da alcuni decenni un dei miei interessi musicologici principali. Per questo motivo sono stata invitata nel 2019 a partecipare al convegno musicologico internazionale a Marburg in Germania. Gli atti del convegno E’ stata

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I media tradizionali e i new media tra Trieste e Capodistria

Nel 2023 ho deciso di seguire il Master di Intelligenza Artificiale e Filosofia Digitale all’Università di Udine. Si è trattato di un percorso impegnativo per tutta la classe, un percorso che si è sviluppato lezioni da remoto e la settimana di lezioni in presenza a Udine. Ognuno di noi ha

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À la folie per quattro viole da gamba

Quando un compositore/ice inizia a pensare ad un nuovo brano da scrivere, si trova davanti alla pagina bianca che è l’assenza di suoni e di note. La pagina bianca stimola il formarsi di idee, come delle galassie che si formano, che si disfano, che, muovendosi, si intersecano le une con

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Il triestino Miljutin Negode e la storia del jazz

All’inizio del XX° secolo Trieste è stata un amalgama eterogeneo di gruppi, individui e religioni, molto diversificati tra loro per ceto e condizione, una città-madre di molti artisti e musicisti che qui si sono formati, ma per le vicissitudini storiche hanno poi offerto i loro talenti altrove. Per Miljutin Negode,

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Josip/Giuseppe/José Rijavec da Gradisca d’Isonzo alle Americhe

Tra le voci liriche di maggior fascino della prima metà del XX° secolo, dobbiamo annoverare quella di Josip Rijavec, tenore nato a Gradisca d’Isonzo il 10 febbraio 1890 e morto a Belgrado il 30 dicembre 1959. La data che viene indicata come inizio della sua carriera è quella dell’8 febbraio

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L’organo in Slovenia, ricordando Hubert Bergant

Nato il 13 novembre 1934 a Kamnik vicino a Lubiana, Hubert Bergant è stato uno dei fondatori della scuola organistica slovena. Dopo essersi diplomato al ginnasio di Kamnik, ha continuato la sua formazione all’Accademia di musica di Lubiana, diplomandosi prima in pianoforte e organo e poi in storia dell’arte alla

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Ernest Ansermet, foto dall'archivio dell'OSR
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Ernest Ansermet e il pensare la musica

Il pensiero filosofico di Ernest Ansermet sulla musica è basato sulla fenomenologia husserliana. Ansermet analizza la coscienza uditiva, la formazione dell’immagine musicale e l’importanza dell’affetto nella coscienza musicale dell’uomo. Sottolinea inoltre che la musica esprime l’affettività umana utilizzando il linguaggio tonale come unico mezzo possibile. La creatività musicale è considerata in una dimensione filosofica-individuale, che integra talento, genialità, forma e stile. Ansermet riflette anche sull’evoluzione storica della musica e la crisi di conoscenza delle radici tonali. Chiude sostenendo che la musica futura può solo utilizzare le possibilità di stili già scoperti, come il diatonismo, il cromatismo, l’armonia tonale ecc.

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