Il triestino Miljutin Negode e la storia del jazz

All’inizio del XX° secolo Trieste è stata un amalgama eterogeneo di gruppi, individui e religioni, molto diversificati tra loro per ceto e condizione, una città-madre di molti artisti e musicisti che qui si sono formati, ma per le vicissitudini storiche hanno poi offerto i loro talenti altrove.

Ph. credits: Avgust Berthold

Per Miljutin Negode, nato il 22 gennaio 1889 a Trieste, l’altrove è stata la Slovenia.  Come lui stesso ha dichiarato in un articolo di giornale, la sua formazione musicale si è svolta tutta a Trieste, dove a cinque anni seguiva la banda militare anche a costo di arrivare tardi al pranzo e rischiare così il castigo paterno e di non pranzare.

Nei suoi ricordi leggiamo che Negode – anche se è stato un autodidatta – indicava come suo maestro il compositore Vasilij Mirk. Indubbiamente Negode possedeva l’invidiabile facilità di suonare diversi strumenti dall’organo, al pianoforte, dal flauto alla tromba, dal clarinetto al sassofono per arrivare alla fisarmonica e alla tromba.

I suoi inizi musicali risalgono alla giovanile collaborazione con il gruppo di tamburicediretto da Hrabroslav Otmar Vogrič, nel rione triestino di San Giovanni. Poiché Vogrič conosceva personalmente Franz Lehár, nel 1908 il compositore chiese a Vogrič di indicare 5 suonatori di tamburica che potessero collaborare alla premiere triestina della Vedova allegra, uno di questi fu proprio Negode che trascrisse la parte che avrebbero dovuto suonare. Così anche Negode fece la sua parte del grande scandalo intorno all’operetta di Lehár. Testimonianza di questo evento, che fece infuriare Lehár, si trovano a questo link.

Essendo in forze alle Poste, Negode nel 1915 venne trasferito prima a Novo Mesto e successivamente a Lubiana, dove rimase sino al pensionamento. All’inizio degli anni ’20 – dopo aver collaborato con un’orchestra da ballo – formò il suo primo gruppo Original Jazz Negode, diventando così il primo a portare il jazz in Jugoslavia.

Miljutin Negode è morto nell’aprile 1986.

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