Ksenija Vidali, una delle più importanti cantanti d’opera slovene, è nata a Trieste il 30 aprile 1913 da genitori provenienti dal paese istriano di Covedo (Kubed).
Nata nel rione triestino di Servola, è cresciuta nell’ambiente sloveno dei primi decenni del secolo. In quegli anni a Servola un gran numero di Sloveni erano musicisti: Ivan Grbec (Servola 1889 – Servola 1966), Danilo Merlak (Servola 1921 – Lubiana 1979), Karlo Sancin (Servola 1893 – Lubiana 1974), Alojzij Sancin ecc.
La Vidali ha frequentato la scuola dall’inizio degli anni Venti sino a quando il fascismo ha chiuso le scuole slovene; ha continuato poi altri quattro anni presso le suore. Ha studiato musica per molti anni sia canto che pianoforte, i suoi due insegnanti di questi anni sono stati Ernesto Just e Alojzij Sancin.
Negli anni ’30 Ksenija Vidali aveva deciso di intraprendere al carriera operistica e ha sostenuto un’audizione con Mirko Polič che all’epoca era il direttore artistico dell’Opera di Lubiana. Durante l’audizione Polič ha accompagnato la Vidali al pianoforte e alla fine l’ha lodata, dicendo: “Mi fate venire in mente le prime donne italiane!”
Ksenija Vidali ha debuttato all’Opera di Lubiana il 2 maggio 1937 nella parte di Mimì de La Bohème di Giacomo Puccini.
Successivamente è divenuta una stella di prima grandezza presso il teatro d’opera di Lubiana. Durante l’occupazione fascista della Slovenia, il direttore artistico del teatro triestino Verdi Giuseppe Antonicelli (Cosenza 1896 – Trieste 1980) si era recato a Lubiana per verificare il livello qualitativo dell’Opera e rimase talmente colpito dall’interpretazione di Ksenija Vidali, da invitarla al teatro triestino. Qui la Vidali ha cantato nel ruolo di Mimì ne La Bohème e in quello di Violetta ne La traviata. La cantante ricordava le prove tra un allarme e l’altro, e anche quelle sei o sette ore passate con le gambe immerse nel fango in un rifugio presso la Questura.
Immediatamente prima della seconda guerra mondiale e negli anni del dopoguerra Ksenija Vidali ha raggiunto la notorietà internazionale, cantando in varie città europee e Nord africane (Jugoslavia, Italia, Spagna, Portogallo e Africa del Nord). Dagli articoli è possibile seguire i suoi successi sui palchi italiani (Prato, Palermo, Bari, Catania, Vicenza) e su quelli stranieri (Portogallo, Spagna, Austria e Tunisia). In Spagna ha cantato con il tenore Beniamino Gigli che la chiamava “la Vidalina triestina“. Il successo è stato tale che i due protagonisti sono usciti per i ringraziamenti ben 18 volte.
All’apice della carriera ha deciso di abbandonare le scene, diventando una didatta di successo e formando un gran numero di cantanti d’opera.
Cadono quest’anno i 110 anni dalla nascita del soprano Ksenija Vidali, per questa occasione il Museo Regionale di Capodistria ha preparato una mostra alla Galleria museale, una mostra a lei dedicata e curata da Tina Novak Pucer e Tanja Jakomin Kocjančič. La mostra, che sarà aperta fino al 18 settembre, ripercorre le tappe fondamentali della vita della Vidali e presenta alcuni dei suoi vestiti di scena.
Chi volesse saperne di più, può ascoltare la mia trasmissione Sonoramente Classici, andata in onda su Radio Capodistria
Oppure leggere su questo link il ricordo-intervista, fatta per il Circolo culturale di Servola.
Nel link qui sotto la Vidali interpreta Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea.