Saša Šantel da Dlib.si

Il goriziano Saša Šantel tra pittura e musica, tra l’Istria e Lubiana

La Sala Osterc della Slovenska Filharmonija con il quadro di Šantel

Nato a Gorizia il 15 marzo 1883, Saša Šantel è stato pittore, didatta e compositore. La madre Avgusta Šantel era la pronipote del pittore goriziano Jožef Tominc (Giuseppe Tominz), considerato il massimo ritrattista dell’area goriziano-triestina dell’Ottocento. Dopo aver concluso gli studi accademici a Vienna e aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento, Šantel inizia la sua carriera di docente prima a Vienna, poi a Capodistria (1906/7) e Pisino d’Istria (1907/1918), per poi spostarsi a Sansego (Sušak), vicino a Fiume e dal 1920 a Lubiana.

A lui si devono i numerosi ritratti di musicisti sloveni, attivi a Lubiana e la grande tela (10 metri per 3 metri), conservata nella Sala Osterc della Slovenska filharmonija, in cui ha riunito in un unico ritratto collettivo 37 compositori allora attivi a Lubiana.

Sin da giovanissimo Šantel affiancò allo studio delle arti figurative la passione per la musica, prima attraverso lo studio del violino, poi approfondendo l’armonia con Danilo Fajgel, passando quindi alla musicologia a Vienna con Guido Adler.

Nel 1836 fu fondato a Pisino un ginnasio tedesco, che nel 1873 divenne lo Staats-Obergymnasium zu Mitterburg, e nel 1899 fu aperta una sezione croata. Ciò provocò una protesta da parte dei rappresentanti italiani e nello stesso anno fu fondato un ginnasio italiano. Il suo primo preside fu il padre di Luigi Dallapiccola

Il Ginnasio croato di Pisino era frequentato da alunni sloveni e croati (tra cui Danilo Švara) e la musica era una materia obbligatoria. La materie che Saša Šantel insegnò erano disegno e musica. Šantel così ricorda la sua esperienza a Pisino:

“Sceglievo i migliori cantori tra gli alunni della scuola secondaria superiore, con i quali cantavamo nei cori maschili. Per il canto in chiesa, ho creato un coro giovanile di voci virili, che mi piaceva particolarmente, ma per il quale dovevo arrangiare o comporre io stesso tutti i pezzi”.

Danilo Švara, che sarebbe poi diventato uno dei più conosciuti e importanti compositori sloveni, racconta che proprio Šantel gli ha instillato l’attenzione e l’amore per i canti popolari istriani che – secondo i ricercatori e musicologi istriani – si basano su una particolare scala definita ‘scala istriana’, una scala che aveva individuato anche Olivier Messiaen nel suo Tecnique de mon langage musicale.

La ‘scala istriana’ ha avuto una elaborazione accademica approfondita da parte di una giovane pianista goriziana Petra Peršolja che le ha dedicato la sua tesi di dottorato alla University of California Santa Barbara.

Qui sotto potete vedere la sua discussione della tesi di Petra Peršolja in inglese.

Oggi molte delle partiture di Saša Šantel (tra cui anche l’operetta Blejski zvon (La campana di Bled)) sono conservate nella Narodna in Univerzitetna Knjižnica di Lubiana.

Saša Šantel è morto il 1° luglio 1945 a Lubiana.

Qui sotto il Lied Sam di Saša Šantel su testo di Simon Gregorčič, ne sono interpreti il baritono Nace Junkar e la pianista Marina Lorenz Šikić. 

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