Negli ultimi anni una serie di ricerche storiche approfondite hanno messo in evidenza i ruoli che alcune delle famiglie nobiliari hanno avuto nelle vicende diplomatiche tra la fine del Medioevo e l’epoca moderna. Una prima puntata di questa riscoperta ha come fulcro Gorizia, una seconda (più recente) invece Capodistria.
I Cobenzl di Gorizia
Recentemente è stata pubblicata una poderosa monografia, dedicata alla famiglia Cobenzl con il titolo I Cobenzl. Un famiglia europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823), curata da Federico Vidic e Alessio Stasi.
Partiti da un piccolo borgo sul Carso, San Daniele (oggi Štanjel), i Cobenzl costruiranno di generazione in generazione la loro fortuna al servizio degli Asburgo e con coerenza e tenacia diverranno celebri in tutta Europa nel campo della politica, della diplomazia, della filosofia e dell’arte. Grazie alla collaborazione fra trentadue studiosi da otto diversi paesi, riemerge la storia di questa famiglia, il cui prezioso archivio, conservato a Gorizia, è stato per la prima volta indagato in profondità e alla luce dei più recenti approcci storiografici.
Gorizia, Vienna, Lubiana, Trieste, Bruxelles, Parigi, Mosca, San Pietroburgo sono solo alcuni tra gli scenari di questo vasto affresco che vede l’eredità dei Cobenzl presente all’Ermitage, all’Accademia Reale del Belgio, in castelli come quello di Predjama alle grotte di Postumia, in Slovenia e in Friuli, per concludersi a Vienna, dove Cobenzl diverrà il nome di un intero sobborgo della capitale austriaca.
Nella puntata di Quarta di copertina parliamo con il cocuratore Federico Vidic, Cristina Bragaglia della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e Marco Plesnicar direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia.
I Tarsia di Capodistria
La seconda famiglia nobiliare è quella dei conti palatini Tarsia, a cui è dedicata una mostra aperta a Capodistria dal 22 giugno 2023 al 31 luglio tra Palazzo Tarsia ed il vicino Palazzo Gravisi-Buttorai (oggi sede della Comunità degli Italiani Santorio Santorio). La famiglia Tarsia conta tra i suoi numerosi esponenti eruditi, notai, vicedomini, sindici, condottieri militari, ecclesiastici e dragomanni.
Ricoperto da diversi membri della famiglia Tarsia, il ruolo di dragomanni, cioè di rappresentanti della Repubblica di Venezia a Costantinopoli, presso la corte ottomana, ci fa pensare a un parallelo con i Cobenzl che invece si trovarono a lavorare con gli Asburgo.
A Palazzo Tarsia il percorso su pannelli esplicativi illustra il casato, passando in rassegna la storia dei proprietari del Palazzo dal 1500 ad oggi e le peculiarità architettoniche dell’edificio. In questo ambiente si ricordano il dott. Andrea Tarsia, che nella seconda metà del XVII secolo acquistò il palazzo, il noto compositore ed organista Antonio Tarsia, l’umanista Giovanni Domenico nonché l’avvocato e notaio Andrea.
A Palazzo Gravisi-Buttorai l’attenzione è dedicata ai membri della famiglia Tarsia che si sono distinti come dragomanni a Costantinopoli, ossia interpreti delle lingue orientali all’epoca della Repubblica di Venezia. Una sezione è riservata ai condottieri militari del casato. In questa sezione viene presentata anche una figura femminile, Bradamante Tarsia Carli.
Qui il link al servizio per il telegiornale sull’apertura della mostra dei Tarsia.
Tra i rappresentanti illustri della famiglia Tarsia anche un compositore Antonio Tarsia che è oggi probabilmente il nome più famoso del casato. Chi volesse saperne di più, può farlo alla puntata di Sonoramente Classici, andata in onda a Radio Capodistria il 14 agosto 2022 con l’intervista a Domen Marinčič, direttore artistico del Festival di Radovljica.